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EvolutivaMente, perché il Cambiamento è Crescita




Secondo incontro alla "Scuola delle Emozioni"


Venerdi scorso secondo incontro alla Scuola Materna Bilingue L'Arcobalena.

Di seguito il programma dettagliato dell'incontro.

 
 

CLASSE 3 ANNI

 

TEMA DEL GIORNO: "ESPLORIAMO L'EMOZIONE DELLA GIOIA"

 

- INIZIO ATTIVITA'/VALUTAZIONE DELLO STATO EMOTIVO DELLA CLASSE

 

- GIOCO DEL "FIORE MAGICO" -SCOPO DELL'ATTIVITA': CREARE UN RITUALE DI APERTURA E AUMENTARE LA VICINANZA EMOTIVA

 

- ASCOLTO DELLA CANZONE "SE SEI FELICE" -SCOPO DELL'ATTIVITA': SUSCITARE NEL BAMBINO L'EMOZIONE DELLA GIOIA E CONDIVIDERE ATTRAVERSO IL BALLO E IL CANTO DI GRUPPO

 

- CIRCLE TIME MUSICALE: PRESENTAZIONE DI STRUMENTI MUSICALI E DIALOGO SONORO IN COPPIA -SCOPO DELL'ATTIVITA': CONDIVISIONE DELLE EMOZIONI E DIALOGO ATTRAVERSO IL SUONO DEGLI STRUMENTI

 

-GIOCO “EMOZIONE E FOTOGRAFIA” –SCOPO DELL’ATTIVITA’: LAVORARE SUI TRATTI FACCIALI LEGATI ALL’EMOZIONE PARTENDO DAL CORPO

 

 

- CHIUSURA DEL GRUPPO CON IL SALUTO DEGLI INDIANI -SCOPO DELL'ATTIVITA': CREARE UN RITUALE DI CHIUSURA PER SEPARARSI PIACEVOLMENTE

 

 CLASSE 4 ANNI

 

TEMA DEL GIORNO: "ESPLORIAMO L'EMOZIONE DELLA GIOIA"

 

- INIZIO ATTIVITA'/VALUTAZIONE DELLO STATO EMOTIVO DELLA CLASSE

 

- GIOCO DEL "FIORE MAGICO" + COMUNICAZIONE DEL COLORE PREFERITO -SCOPO DELL'ATTIVITA': CREARE UN RITUALE DI APERTURA E AUMENTARE LA VICINANZA EMOTIVA+STIMOLARE L'AFFERMAZIONE DEL SE'

 

- CIRCLE TIME MUSICALE: PRESENTAZIONE DI STRUMENTI MUSICALI E DIALOGO SONORO IN COPPIA -SCOPO DELL'ATTIVITA': CONDIVISIONE DELLE EMOZIONI E DIALOGO ATTRAVERSO IL SUONO DEGLI STRUMENTI

 

-GIOCO “EMOZIONE E FOTOGRAFIA” –SCOPO DELL’ATTIVITA’: LAVORARE SUI TRATTI FACCIALI LEGATI ALL’EMOZIONE PARTENDO DAL CORPO

 

- GIOCO DELLA "CANDELA" -SCOPO DELL'ATTIVITA': AIUTARE IL BAMBINO A CREARE PAUSE DI RILASSAMENTO E RIFOCALIZZARE L'ATTENZIONE

 

- ASCOLTO DELLA CANZONE "SE SEI FELICE" -SCOPO DELL'ATTIVITA': SUSCITARE NEL BAMBINO L'EMOZIONE DELLA GIOIA E CONDIVIDERE ATTRAVERSO IL BALLO E IL CANTO DI GRUPPO

 

- COLORIAMO LA GIOIA -SCOPO DELL'ATTIVITA': STIMOLARE IL BAMBINO NELL'ESPRESSIONE DI SE'+ALLEVIARE LO STRESS

 

- CHIUSURA DEL GRUPPO CON IL SALUTO DEGLI INDIANI -SCOPO DELL'ATTIVITA': CREARE UN RITUALE DI CHIUSURA PER SEPARARSI PIACEVOLMENTE

 

 CLASSE 5 ANNI

 

TEMA DEL GIORNO: "ESPLORIAMO L'EMOZIONE DELLA GIOIA"

 

- INIZIO ATTIVITA'/VALUTAZIONE DELLO STATO EMOTIVO DELLA CLASSE

 

- GIOCO DEL "FIORE MAGICO" + COMUNICAZIONE DEL COLORE PREFERITO -SCOPO DELL'ATTIVITA': CREARE UN RITUALE DI APERTURA E AUMENTARE LA VICINANZA EMOTIVA+STIMOLARE L'AFFERMAZIONE DEL SE'

 

- CIRCLE TIME MUSICALE: PRESENTAZIONE DI STRUMENTI MUSICALI E DIALOGO SONORO IN COPPIA -SCOPO DELL'ATTIVITA': CONDIVISIONE DELLE EMOZIONI E DIALOGO ATTRAVERSO IL SUONO DEGLI STRUMENTI

 

- PRESENTAZIONE DELLE 4 EMOZIONI DI BASE E DISCUSSIONE IN CIRCLE TIME -SCOPO DELL'ATTIVITA': ESPANSIONE DEL VOCABOLARIO EMOTIVO+IDENTIFICAZIONE DELLE EMOZIONI IN MODO CORRETTO

 

-GIOCO “EMOZIONE E FOTOGRAFIA” –SCOPO DELL’ATTIVITA’: LAVORARE SUI TRATTI FACCIALI LEGATI ALL’EMOZIONE PARTENDO DAL CORPO

 

- GIOCO DELLA "CANDELA" -SCOPO DELL'ATTIVITA': AIUTARE IL BAMBINO A CREARE PAUSE DI RILASSAMENTO E RIFOCALIZZARE L' ATTENZIONE

 

- ASCOLTO DELLA CANZONE "SE SEI FELICE" -SCOPO DELL'ATTIVITA': SUSCITARE NEL BAMBINO L'EMOZIONE DELLA GIOIA E CONDIVIDERE ATTRAVERSO IL BALLO E IL CANTO DI GRUPPO

 

- CHIUSURA DEL GRUPPO CON IL SALUTO DEGLI INDIANI -SCOPO DELL'ATTIVITA': CREARE UN RITUALE DI CHIUSURA PER SEPARARSI PIACEVOLMENTE

 













 

 


Convinzioni errate sulla psicoterapia e lo psicoterapeuta





  1. Solo i matti vanno dallo psicologo

Dallo psicologo va chi sente di avere un problema che turba la sua vita e vuole risolverlo

 

  1. Solo i deboli vanno dallo psicologo, io posso farcela da solo

           Questo è certamente vero, tutti noi possiamo a volte farcela da soli perché abbiamo molte risorse interiori, alcune delle quali    svalutiamo e alcune delle quali non pensiamo nemmeno di avere… ed è proprio per questo che, a volte, può capitare di non riuscire a metterle al nostro servizio. La psicoterapia fa proprio in questo: aiuta la persona a divenire consapevole delle proprie risorse interiori e a valorizzarle, mettendole al servizio del proprio benessere.

 

  1. Io soffro di ansia da sempre, non si può fare niente

Ogni cosa ha il suo perché. Quindi anche l’ansia ha il suo motivo di esistere. Le emozioni sono sane, ci guidano e ci aiutano ad orientarci nella nostra vita ...salvo quando salgono troppo di intensità e diventano “invalidanti”. In questo caso l'ansia è solo il sintomo di un modo di interpretare la realtà disfunzionale, che però può essere corretto attraverso un percorso psicoterapeutico. È certamente vero che nel tempo le proprie convinzioni interne si cristallizzano maggiormente (e, quindi, anche le emozioni), ma non è mai troppo tardi per cercare di cambiare in meglio la propria vita. Recenti studi hanno evidenziato che anche nella terza età la persona è dotata di possibilità di apprendimento e, dunque, della capacità di poter migliorare la sua vita.

 

  1. Io non ho problemi, sono gli altri ad averne

È possibile che una persona non abbia problemi. Così come è possibile che ne abbia ma li neghi, ritrovandoli invece negli altri. È più facile e meno doloroso evitare di vedere se stessi in difficoltà. È un meccanismo di difesa.

 

  1. I problemi che ho non si possono risolvere parlando

Esternalizzare i nostri pensieri ed emozioni e, dunque, parlarne con qualcuno ci aiuta a diventare più consapevoli e a vedere le cose nella giusta prospettiva, risolvendo, così, i problemi che ci affliggono. Inoltre, condividere ci aiuta ad alleviare il peso di alcune emozioni spiacevoli.

 

  1. La psicoterapia è troppo lunga

In realtà esistono diversi tipi di approcci psicoterapeutici, dunque informandosi si può scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

 

  1. Lo psicoterapeuta potrebbe cercare di manipolarmi

Purtroppo, a volte, può succedere che il terapeuta si arroghi il diritto di sapere come e perché una persona si sente in un certo modo, interpretando secondo ciò che crede lui e, dunque, di indirizzare la terapia in una certa direzione. Anche qui l’informazione è fondamentale, accettare suggerimenti da chi già è stato presso quel determinato terapeuta e si è trovato bene, ma ancor più fondamentale è mantenere il proprio senso critico e scegliere in base a ciò che vediamo e sentiamo nel contatto diretto con lo psicoterapeuta.

 

  1. Nessuno potrebbe capirmi, neanche uno psicologo

Quando si arriva a pensare in questo modo è perché probabilmente non ci fida proprio più di nessuno, non ci si sente capiti e non ci si vuole mettere a rischio di soffrire ulteriormente. Spesso però un aiuto professionale è più obiettivo di un amico o familiare, perché non coinvolto emotivamente come loro. Inoltre, lo psicoterapeuta ha una formazione tale che gli permette di riuscire a sviluppare una buona capacità empatica, dunque la capacità di mettersi nei panni degli altri. Per questi motivi esiste una buona percentuale di possibilità che possa comprendere il disagio della persona.

 

  1. Se ho buoni amici, lo psicoterapeuta non serve

Certo, a volte gli amici, specialmente se “buoni”, possono aiutare molto. Però al contrario a volte si verifica che gli amici siano troppo coinvolti affettivamente e, dunque, possano non essere utili nel risolvere il proprio disagio. Inoltre, gli amici spesso danno consigli che si basano su ciò che loro pensano. Lo psicoterapeuta invece ha delle competenze che l’amico non ha, dunque, può aiutare la persona a trovare la sua personale soluzione al problema.

 

  1. Lo psicoterapeuta costa troppo

Questo non è sempre detto, il tariffario dell’Ordine prevede un compenso minimo e un compenso massimo, dunque si possono trovare degli psicoterapeuti che applicano quello minimo. Un’altra soluzione è di parlare della propria difficoltà con il terapeuta, o rivolgersi ai servizi territoriali convenzionati (ASL di riferimento). In ogni caso, andare in psicoterapia è un investimento sulla propria salute e il benessere che ne deriva è impagabile.

 

Oggi primo incontro del progetto "La Scuola delle Emozioni"

 
 
Oggi è iniziato il progetto dedicato ai bambini della Scuola Materna L'Arcobalena di Bracciano! I bambini sono stati bravissimi, tutte le tre classi hanno partecipato attivamente alle attività proposte.

Ecco il programma svolto:
 
CLASSE 3 ANNI
Avvio delle attività/valutazione del livello emotivo della classe
Presentazione in circolo tramite il gioco del "fiore magico"
Attività di musicoterapia/sperimentazione degli strumenti proposti
Presentazione delle 4 emozioni di base: rabbia, tristezza, gioia, paura.
Gioco del "Fai la faccia" per la valutazione della capacità di rappresentazione facciale delle emozioni
Introduzione dell'emozione della gioia-ascolto della canzone "Se sei felice"
 
 
CLASSE 4 ANNI
Avvio delle attività/valutazione del livello emotivo della classe
Presentazione in circolo tramite il gioco del "fiore magico"
Attività di musicoterapia/sperimentazione degli strumenti proposti
Presentazione delle 4 emozioni di base: rabbia, tristezza, gioia, paura.
Gioco del "Fai la faccia" per la valutazione della capacità di rappresentazione facciale delle emozioni
Gioco della "Camminata emotiva" per lo sviluppo della capacità empatica e della consapevolezza espressiva
Introduzione dell'emozione della gioia-ascolto della canzone "Se sei felice"
 
CLASSE 5 ANNI
Avvio delle attività/valutazione del livello emotivo della classe
Presentazione in circolo tramite il gioco del "fiore magico"
Attività di musicoterapia/sperimentazione degli strumenti proposti
Presentazione delle 4 emozioni di base: rabbia, tristezza, gioia, paura.
Discussione sulle diverse emozioni e del perchè e quando si provano
Gioco del "Fai la faccia" per la valutazione della capacità di rappresentazione facciale delle emozioni
Introduzione dell'emozione della gioia-ascolto della canzone "Se sei felice"