La mia rubrica GUARDIAMOCI DENTRO ha l 'obiettivo di accompagnarti nel tuo "viaggio dentro te stesso/a" percorrendo alcune tappe importanti che riguardano temi fondamentali per sviluppare crescita personale, auto-consapevolezza, sviluppo ed espansione di Sé.
Ecco la nostra prima tappa, sei pronto/a a scoprirla?
"Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre."
(Platone)
LA PAURA DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI: COME GESTIRLA IN 4 PASSI
Eh si! Credo proprio che questo sia uno di quei temi che riguardano, chi più chi meno, un po' tutti noi. Non ci credi?
Già Maslow, tra il 1943 e il 1954, parlò, nella sua piramide dei bisogni, del bisogno di appartenenza e amore. Lo descrisse come il bisogno di sentirsi vicini e apprezzati dagli altri, come un aspetto fondante dell'essere umano. Io penso proprio sia così... e lo penso perché lo so attraverso la mia esperienza personale e anche attraverso la mia esperienza professionale, come psicoterapeuta.
Spesso nella mia vita mi sono ritrovata a chiedermi se gli altri avrebbero giudicato positivamente quello che facevo o quello che dicevo. Spesso mi sono ritrovata a sentirmi inadeguata e con la sensazione di avere tutti gli occhi puntati addosso. Preoccupata più di come pensavo mi avrebbero "fatto sentire" gli altri, ciò su cui non mi soffermavo era il MIO giudizio (inflessibile) su di me. Ero io il peggior giudice di me stessa, ero sempre io la Regina dell'Auto-Critica (spesso più distruttiva che costruttiva) e, di conseguenza, andavo in giro temendo il giudizio degli altri. E, con il passare del tempo, più pensavo di aspettarmi una critica da parte degli altri più mi chiudevo in me stessa, ascoltando le vocine che mi ripetevano quanto ero stata sciocca a dire una certa cosa, o quanto non ce l'avrei mai fatta a farne bene un'altra. Immagino sia capitato anche a te di sentirti insicuro (quando non addirittura terrorizzato!) nel parlare in pubblico, nell'esporre una tua idea innovativa, nel dire la tua su qualcosa su cui gli altri la pensano diversamente... o anche solo a vestirti in un modo diverso da quello usuale.
Ma ti sei mai chiesto se veramente gli altri sono esenti dalla paura del giudizio degli altri?
E ti sei mai chiesto se è vero che tutti stanno lì sempre pronti a puntare il dito?
Io credo che, a meno che non ci abbia già lavorato uscendo dal tunnel del giudizio, o a meno che non non ne sia ancora assolutamente consapevole, anche tu hai questa stessa paura... e come te quasi tutti. E se tutti abbiamo paura di essere criticati, non siamo dunque tutti nella stessa barca?
E' vero, è nell'essere umano la tendenza a dare una cornice alle cose e, di conseguenza, a giudicare in base a quello che ci troviamo difronte. Spesso senza troppi dati a disposizione tendiamo a esprimere un giudizio globale.
Jung disse "pensare è molto difficile, per questo la maggior parte delle persone giudica". Frase non potrebbe esser più vera. Perché? Perché se ci fermiamo a pensare, a riflettere su noi stessi potremo scoprire molte cose e soffermandoci su noi stessi capiremmo che giudicare gli altri e noi stessi non è corretto. Ma non nel senso che pensi tu CORRETTO. Non nel senso "giusto", ma nel senso "adeguato" "conveniente" "opportuno".
E perché non è corretto giudicare gli altri? Riflettiamo insieme.
Immagina di essere uscito/a di casa per andare a fare la spesa... entri nel supermercato più vicino a casa tua, prendi il carrello, e con la lista della spesa alla mano inizi a selezionare i prodotti che ti servono. Fai il giro del negozio, finalmente arrivi alla cassa e ti metti in fila. All'improvviso senti un trambusto e vedi arrivare un signore che, con una certa prepotenza, passa avanti a tutti. Arrivato dalla cassiera le punta un coltello ordinandole di consegnargli tutti i soldi in suo possesso. Presi i soldi scappa via di corsa.
Cosa penseresti? Che è un ladro probabilmente, che è un farabutto, un delinquente e chissà cos'altro...
Poi esci dal supermercato e torni a casa un po' frastornato/a. Dopo qualche giorno vieni a sapere da un amico che quel signore, proprio quello cui avevi indirizzato il tuo giudizio, aveva commesso la rapina per comprare una costosa medicina al suo bambino gravemente ammalato e bisognoso di immediate cure. A questo punto cosa penseresti?? Dovresti fermarti a riflettere e chiederti: ma se anche io mi trovassi senza risorse, nessuno potesse aiutarmi, fossi solo al mondo, e avessi un figlio gravemente ammalato cosa farei? Beh, credetemi, ognuno di noi ci penserebbe seriamente...
Cosa significa tutto ciò? Perché mi stai portando questo esempio? ti chiederai...
Beh questa piccola storia deve farci riflettere sul fatto che noi tutti spesso giudichiamo dai comportamenti. Giudichiamo gli altri, ma anche noi stessi. E spesso siamo inflessibili.
Ma i nostri comportamenti non determinano chi siamo! Posso comportarmi in modi opposti nell'arco della stessa giornata. Ma facciamo un altro esempio...
A casa con i miei figli sono una madre dolce e affettuosa la maggior parte del tempo. Un giorno usciamo di casa e mia figlia attraversa la strada senza guardare prima di farlo, rischiando di finire sotto un'auto. Reagisco urlandole e sgridandola con forza. Tu vedi solo la parte finale della scena e non mi conosci. Cosa penseresti di me? "Che madre aggressiva, poco affettuosa". Ma sarebbe davvero "corretto" il tuo giudizio? E' vero che sono una madre poco affettuosa o, peggio, aggressiva, o forse sono una madre amorevole e premurosa che, semplicemente, ha avuto paura che la propria figlia finisse per farsi molto male o anche peggio?
Riflettiamo attentamente, facciamo spazio dentro di noi per pensare che il nostro valore non dipende dai nostri comportamenti. Il nostro valore è intrinseco, è dato, solo per il fatto di essere nati, di essere unici al mondo, non esiste nessuno uguale a noi. Poi possiamo comportarci in modi diversi, di cui a volte possiamo anche pentirci, che possiamo migliorare, ma questi non determinano chi siamo o se e quanto valiamo.
Lucia Giovannini ci parla, nel suo libro Mi merito il meglio (che consiglio a tutti), della differenza tra auto-stima e auto-efficacia. Sono due aspetti diversi dell'essere umano. L'auto-stima dipende da ciò che noi pensiamo di noi, dal valore che ci diamo, dall'immagine che abbiamo di noi stessi. L'autoefficacia invece è ciò che faccio, come mi comporto. La prima dovrebbe rimanere stabile, mentre la seconda può oscillare. Quando il nostro senso di auto-efficacia oscilla non ne soffriamo perché la nostra autostima, ovvero il nostro senso di valore personale, rimane solido. E' da qui che partiamo, dal valore che ci attribuiamo, sono le radici dell'albero, sono le fondamenta del palazzo.
Se riflettiamo, comprendiamo e lavoriamo su tutto ciò possiamo raggiungere un senso di pace e di felicità.
Se riflettiamo, comprendiamo e lavoriamo su tutto ciò possiamo raggiungere un senso di pace e di felicità.
Ma come si fa a rendere stabile il palazzo quando c'è il terremoto?
Prova a seguire questi 4 passi... ma non mi fraintendere, sono 4 passi che richiedono introspezione e lavoro su di sé... non sono una formula magica...
Vediamoli nel dettaglio:
1) Quando senti forte il bisogno di giudicare, quando ti accorgi che ti stai dando addosso, a te stesso/a o agli altri, fermati e ascoltati.
Fermati e chiediti:
Cosa sto vedendo di me? Il comportamento
E cosa non sto vedendo? Il contesto, il perché mi comporto in quel modo.
2) Guarda, accogli l'errore e vai avanti.
Quando agisci puoi fallire. Per non fallire dovresti rimanere per sempre immobile, fermando la tua vita. Anche i più grandi hanno fallito: Steve Jobs fu licenziato dall'azienda che lui stesso aveva creato, Michael Jordan fu scartato dalla squadra di basket del suo liceo e ancora Walt Disney fu licenziato da un giornale per "scarsa immaginazione e "incapacità di avere idee originali"...e chissà quanti altri.
3) Accetta l'errore e non giudicarti.
Se non accetti di aver sbagliato, di essere fallibile nella tua auto-efficacia non riuscirai ad andare avanti. Se non accetti che anche se hai sbagliato, anche se hai fallito, non significa che SEI un Fallito, ma che puoi recuperare, puoi modificare i tuoi comportamenti, non riuscirai ad andare avanti.
4) Vai avanti, guardandoti sempre dentro.
Vai avanti sempre, anche se hai fallito, senza giudicarti. Quello che puoi fare è vedere i comportamenti che metti in essere e modificarli, in una parola Crescere. Prova dunque nuovi modi di pensare, modifica le tue convinzioni, modifica i tuoi comportamenti. Così facendo riuscirai a provare emozioni più piacevoli e a sapere quanto vali, a prescindere da ciò che fai.
Una volta che avrai stabilizzato la tua auto-stima sapendo che tu vali a prescindere, per la tua unicità, e una volta che avrai capito che i tuoi comportamenti non fanno la persona, una volta che avrai imparato ad accettare che sei fallibile ma che puoi modificarti, allora non avrai più paura del giudizio degli altri! E il tuo impegno, a quel punto, sarà smettere anche di giudicare gli altri.
1) Quando senti forte il bisogno di giudicare, quando ti accorgi che ti stai dando addosso, a te stesso/a o agli altri, fermati e ascoltati.
Fermati e chiediti:
Cosa sto vedendo di me? Il comportamento
E cosa non sto vedendo? Il contesto, il perché mi comporto in quel modo.
2) Guarda, accogli l'errore e vai avanti.
Quando agisci puoi fallire. Per non fallire dovresti rimanere per sempre immobile, fermando la tua vita. Anche i più grandi hanno fallito: Steve Jobs fu licenziato dall'azienda che lui stesso aveva creato, Michael Jordan fu scartato dalla squadra di basket del suo liceo e ancora Walt Disney fu licenziato da un giornale per "scarsa immaginazione e "incapacità di avere idee originali"...e chissà quanti altri.
3) Accetta l'errore e non giudicarti.
Se non accetti di aver sbagliato, di essere fallibile nella tua auto-efficacia non riuscirai ad andare avanti. Se non accetti che anche se hai sbagliato, anche se hai fallito, non significa che SEI un Fallito, ma che puoi recuperare, puoi modificare i tuoi comportamenti, non riuscirai ad andare avanti.
4) Vai avanti, guardandoti sempre dentro.
Vai avanti sempre, anche se hai fallito, senza giudicarti. Quello che puoi fare è vedere i comportamenti che metti in essere e modificarli, in una parola Crescere. Prova dunque nuovi modi di pensare, modifica le tue convinzioni, modifica i tuoi comportamenti. Così facendo riuscirai a provare emozioni più piacevoli e a sapere quanto vali, a prescindere da ciò che fai.
Una volta che avrai stabilizzato la tua auto-stima sapendo che tu vali a prescindere, per la tua unicità, e una volta che avrai capito che i tuoi comportamenti non fanno la persona, una volta che avrai imparato ad accettare che sei fallibile ma che puoi modificarti, allora non avrai più paura del giudizio degli altri! E il tuo impegno, a quel punto, sarà smettere anche di giudicare gli altri.
Buon lavoro!
p.s.: mi piacerebbe molto ricevere un tuo feedback... se ti va, scrivilo nei commenti qui sotto.
p.s.: mi piacerebbe molto ricevere un tuo feedback... se ti va, scrivilo nei commenti qui sotto.
Molto interessante forse non facile da realizzare da soli ma comprerò il libro consigliato
RispondiEliminaCiao Gloriana,grazie per il tuo commento!
EliminaSi certo hai ragione non è semplice scardinare vecchie convinzioni e comportamenti... il primo passo è senz'altro la consapevolezza, e il cambiamento è un percorso che richiede tempo e impegno.
Il libro è molto interessante, un primo passo per iniziare a riflettere su aspetti importanti.
Ti lascio con la citazione di un Anonimo che ha detto:"la cosa più difficile,a volte quasi impossibile, è conoscere se stessi,perciò facciamo quella più facile: giudicare gli altri!"
Un caro saluto!
Sarah🌻