Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi!


Non possiamo  pretendere che  le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

La crisi è la più grande benedizione  per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.  La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla  notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi  supera sé stesso senza essere ‘superato’. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. 

La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle   persone e delle nazioni  è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito.

E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il  conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che  è la tragedia di non voler lottare  per superarla.  


Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.”
(A. Einstein)


STRESS: peggiora con le vacanze mordi e fuggi imposte dalla crisi




 Con la crisi le vacanze lunghe sono un vero miraggio: secondo un sondaggio online condotte dall’Associazione Europea Attacchi di Panico (Eurodap) su 600 italiani, ben il 60% ha influito sulle vacanze e il 70% le ha scelte in base al costo e non ai reali benefici ottenibili. Si fugge, così, per poco tempo e anche senza organizzarsi al meglio, convinti di riuscire a recuperare un po’ di energie per ricominciare il lavoro. Ma non è così semplice.

Le vacanze più brevi e scelte dovendo fare i conti con un portafogli che piange, dovendosi quindi limitare, rischiano di non essere positive. Aumentano lo stress e diminuiscono l’autostima. Al ritorno ci fanno sentire scarichi, privi di energie: "uno stop lavorativo così non basta per affrontare un nuovo anno d’impegni" avverte la dottoressa Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’Eurodap.

Il riposo vacanziero è sacro, imprescindibile per rigenerarsi fisicamente ma soprattutto a livello mentale: “Se la vacanza, a causa di limitate disponibilità economiche, diventa diversa da quella fatta negli anni precedenti, possono prendere il sopravvento la frustrazione ed il senso di fallimento. Le conseguenze psico-fisiche possono essere importanti: dall’ansia al panico e alla depressione, dalle gastriti e all’insonnia” sottolinea la psicologa.

Come fare, allora, per riuscire a trarre il massimo giovamento? Ecco i consigli della psicologa:

- non confrontare le proprie ferie con quelle altrui: si scatenerebbe un senso di fallimento e inadeguatezza;

- comprendere che la crisi economica c’è per tutti e che se quest’anno bisogna tirare un po’ la cinghia non è un proprio fallimento personale;

- evitare qualsiasi atteggiamento apatico: è inutile autocommiserarsi senza fare nulla, è meglio organizzare le energie economiche e puntare su obiettivi raggiungibili che corrispondano il più possibile a ciò che ci appaga, magari puntando su vacanze di qualità, fatte di piccole situazioni rigeneranti;

- considerato che anche in città si spendono soldi ci si può organizzare con gli amici rimasti per organizzare serate divertenti, dando spazio alla creatività;

- imparare anche a oziare: il tempo non deve essere necessariamente pieno di cose da fare.