TUTTI I SI CHE AIUTANO A CRESCERE

 A MAGGIO IN LIBRERIA IL MIO MANUALE 
"TUTTI I SI CHE AIUTANO A CRESCERE"
EDITO DA NEWTON COMPTON



Il mestiere di genitore, se svolto con impegno e coscienza, è difficile e faticoso. Le mamme e i papà si trovano spesso in difficoltà nel trovare un giusto equilibrio tra permessi e divieti, nello scegliere tra le minacce e le punizioni da una parte e la pazienza e lo stimolo allo sviluppo dell’auto-disciplina dall’altra.

Crescere significa svilupparsi, potenziare le proprie capacità e risorse. In questo percorso, le regole e i limiti sostengono e danno confini, mentre i permessi danno quello slancio vitale, quella spinta vigorosa verso l’evoluzione di se stessi. I “si”, dunque, sono indispensabili per il bambino per la conquista della sua personalità e per potersi sviluppare liberamente come individuo autonomo e sicuro di sé.

Questo libro si pone l’obiettivo di stimolare i genitori (e chi si occupa di bambini in fase di sviluppo) nell’orientarsi verso un tipo di educazione tesa a trovare il giusto equilibrio tra dovere e potere, tra i “no” e i “sì” e in special modo nel porsi come modelli efficaci e coerenti nella gestione delle emozioni. A volte, infatti, i genitori pretendono di insegnare ai figli ciò che loro stessi ancora non hanno acquisito.

Scoprirete dunque l’importanza dell’autostima, come insegnare ai bambini a gestire le emozioni, come comunicare efficacemente e quali “sì” inviare ai figli nelle diverse fasce evolutive, dalla nascita all’età adulta e, infine, perchè è importante educare sessualmente i nostri figli e quali i sì in questa sfera speciale.




Parole Illuminanti


"Educare a pensare"

Lettera ai ragazzi di quinta

Cari ragazzi di quinta,
Abbiamo camminato insieme per cinque anni.
Per cinque anni abbiamo cercato, insieme, di godere la vita; e per goderla abbiamo cercato di conoscerla, di scoprirne alcuni segreti.
Abbiamo cercato di capire questo nostro magnifico e stranissimo mondo non solo vedendone i lati migliori, ma infilando le dita nelle sue piaghe, infilandole fino in fondo perché volevamo capire se era possibile fare qualcosa, insieme, per sanare le piaghe e rendere il mondo migliore.
Abbiamo cercato di vivere insieme nel modo più felice possibile. E’ vero che non sempre è stato così, ma ci abbiamo messo tutta la nostra buona volontà. e in fondo in fondo siamo stati felici. Abbiamo vissuto insieme cinque anni sereni (anche quando borbottavamo) e per cinque anni ci siamo sentiti “sangue dello stesso sangue”.
Ora dobbiamo salutarci.
Io devo salutarvi.
Spero che abbiate capito quel che ho cercato sempre di farvi comprendere: NON RINUNCIATE MAI, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, AD ESSERE VOI STESSI. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. Vi auguro che nessuno mai possa plagiarvi o “addomesticare” come vorrebbe.
Ora le nostre strade si dividono. Io riprendo il mio consueto viottolo pieno di gioie e di tante mortificazioni, di parole e di fatti, un viottolo che sembra identico e non lo è mai. Voi proseguite e la vostra strada è ampia, immensa, luminosa. E’ vero che mi dispiace non essere con voi, brontolando, bestemmiando, imprecando; ma solo perché vorrei essere al vostro fianco per darvi una mano al momento necessario. D’altra parte voi non ne avete bisogno. Siete capaci di camminare da soli a testa alta, PERCHE’ NESSUNO DI VOI E’ INCAPACE DI FARLO.
Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai distruggervi, SE VOI NON LO VOLETE.
Perciò avanti serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello SEMPRE in funzione; con l’affetto verso tutte le cose e gli animali e le genti che è gia in voi e che deve sempre rimanere in voi; con onestà, onestà, onestà, e ancora onesta, perché questa è la cosa che manca oggi nel mondo e voi dovete ridarla; e intelligenza, e ancora intelligenza e sempre intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che significa riuscire ad amare, e… amore, amore.
Se vi posso dare un comando, eccolo: questo io voglio.
Realizzate tutto ciò, ed io sarò sempre in voi, con voi.
E ricordatevi: io rimango qui, al solito posto. Ma se qualcuno, qualcosa vorrà distruggere la vostra libertà, la vostra generosità, la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a lottare con voi, pronto a riprendere il cammino insieme, perché voi siete parte di me, e io di voi. Ciao.
Alberto Manzi

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"Lentamente Muore"

“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno.
Lentamente muore chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità“.
Martha Medeiros